Saturday, January 27, 2007

Una partita a scacchi













"My nerves are bad tonight. Yes, bad. Stay with me.
"Speak to me. Why do you never speak. Speak.
"What are you thinking of? What thinking? What?
"I never know what you are thinking. Think."

I think we are in rats' alley
Where the dead men lost their bones.

"What is that noise?"
The wind under the door.
"What is that noise now? What is the wind doing?"
Nothing again nothing.
"Do
"You know nothing? Do you see nothing? Do you remember
"Nothing?"

I remember
Those are pearls that were his eyes.

"Are you alive, or not? Is there nothing in your head?"
But
O O O O that Shakespeherian Rag--
It's so elegant
So intelligent
"What shall I do now? What shall I do?"
"I shall rush out as I am, and walk the street
"With my hair down, so. What shall we do tomorrow?
"What shall we ever do?"
The hot water at ten.
And, if it rains, a closed car at four.
And we shall play a game of chess,
Pressing lidless eyes and waiting for a knock upon the door.


"Ho i nervi a pezzi stasera. Sì, a pezzi. Resta con me.
Parlami. Perché non parli mai? Parla.
A che stai pensando? Pensando a cosa? A cosa?
Non lo so mai a cosa stai pensando. Pensa."

Penso che siamo nel vicolo dei topi
Dove i morti hanno perso le ossa.

"Cos'è quel rumore?"
Il vento sotto la porta.
"E ora cos'è quel rumore? Che sta facendo il vento?"
Niente ancora niente.

E non sai
"Niente? Non vedi niente? Non ricordi
Niente?"

Ricordo
Quelle sono le perle che furono i suoi occhi.
"Sei vivo, o no? Non hai niente nella testa?"

Ma
0 0 0 0 that Shakespeherian Rag...
Così elegante
Così intelligente
"Che farò ora? Che farò?"
"Uscirò fuori così come sono, camminerò per la strada
"Coi miei capelli sciolti, così. Cosa faremo domani?
"Cosa faremo mai?"
L'acqua calda alle dieci.
E se piove, un'automobile chiusa alle quattro.
E giocheremo una partita a scacchi,
Premendoci gli occhi senza palpebre, in attesa che bussino alla porta.



Da T. S. Eliot, A game of Chess, in The Waste Land, B.U.R., Milano 1982, p. 91. € 7, 23. (La traduzione è però presa da un paio di siti, perché vado un po' di fretta. Tuttavia, quella dell'edizione B.U.R., di Alessandro Serpieri, è migliore, ed è credo tutt'ora quella più curata nell'apparato critico. )


Semplicemente guardando


"La rapida ascesa della fotografia ha anche a che fare, temo, con la nostra sfiducia nel linguaggio; di recente, i contorni reali di guerre e altre barbarie sono stati traditi dalle parole; forse speriamo di poter ritrovare la verità semplicemente guardando."


Da R. Adams, La bellezza in fotografia, Bollati Boringhieri, Torino 1995, p. 23.

(Lo scatto qui sopra è mio, San Martino di Castrozza, in occasione del concerto all'aperto di Vinicio Capossela, con Paevl)

Sunday, January 14, 2007

Ti posso leccare?



"Io capisco che esistono due tipi diversi di amore. C'è l'amore che dura per sempre. L'amore del matrimonio coi figli che crescono e si fanno la varicella e la scarlattina, con la vacanza al mare con la roulotte e il mutuo agevolato per la casa. E poi c'è l'amore che è una cosa di un attimo. E' come quando casca una stella cadente, che pure se sei uno scienziato che studia lo spazio pure tu esprimi il desiderio. Per quell'attimo che casca la stella, non ti metti a fare le teorie sulle stelle spaziali. Davanti a quella stella pensi al tuo desiderio come quando eri ragazzino. E io capisco che l'amore mio e di Marinella è proprio di questo tipo, l'amore di un attimo. Capisco che prima che Marinella smette di ridere io gli devo chiedere una cosa. Una soltanto in questo nostro amore che dura un secondo. Devo chiederlo prima che smette di ridere sennò l'amore mio sarà infranto per sempre, la stella cadente sarà già cascata.
Gli chiedo se "ti posso leccare? nuda... ti posso leccare?"
Ma lei mi risponde che "...no. Mi fa schifo se tu mi lecchi." E smette di ridere."



Da A. Celestini, La pecora nera, Einaudi, Torino 2006.